L’idea di correrne un’altra mi era già venuta ad un chilometro dal traguardo della prima mezza maratona corsa ad ottobre a Valencia….ricordo ancora la tensione che avevo avuto l’ultimo mese a causa di qualche piccolo problema fisico che aveva rallentato la preparazione…fino a qualche tempo prima non avevo corso mai più dieci chilometri e farne ventuno in quelle condizioni sembrava un azzardo …ma ero finalmente arrivato a quell’ultimo chilometro e solo chi corre può comprendere le sensazioni e le emozioni che stavo provando mentre percorrevo gli ultimi metri sospinto dal fantastico e caldo pubblico di Valencia che festeggiava il record del mondo fatto poco prima …. la corsa mi è ormai entrata nel sangue e non posso più farne a meno..non so di chi è la colpa ma so che è l’ultima cosa che dovrei fare guardando l’ennesima risonanza alla schiena…da giovane ascoltavo i dischi in vinile ed erano gli unici che conoscevo…oggi sono diventato esperto di discopatie ed ascolto il rumore delle vertebre quando il fisioterapista mi fa qualche manovra…..ma esiste un runner che riesce a poggiare i piedi a terra che si ferma se un medico glielo consiglia? Io credo di no…..e allora corriamo finchè si può!…cosa c’è poi di meglio di unire il piacere di un viaggio ad una bella corsa? guardo allora il calendario delle mezze del 2019 e rimango colpito dal percorso di quella che si corre a maggio a Trieste e mi iscrivo (in leggerissimo anticipo..)…il grande Felipe mi prepara un nuovo programma di allenamento e nei mesi successivi – tra un acciacco ed un altro – arrivo di nuovo all’ultimo mese …pur sentendomi in ottime condizioni la tensione aumenta e temo sempre il consueto infortunio dell’ultim’ora…se ciò non bastasse dal Tg apprendo che la gara era stata vietata agli atleti africani e quasi mi pento di essermi iscritto…per fortuna il divieto viene rimosso presto e non mi resta che preparare i bagagli e partire…d’altra parte a maggio il clima a Trieste dovrebbe essere buono…e invece no…una gelida corrente artica ha investito l’Italia e non mi resta altro che cercare conforto in qualche buona trattoria Triestina mangiando dell’ottimo bollito (che ad oggi non ho ancora digerito)….arriva finalmente il giorno della gara ed insieme ai miei compagni di sventura prendiamo il bus che ci porta alla partenza dove – alle voci sul possibile annullamento della gara per le avverse condizioni atmosferiche – si uniscono quelle di chi l’ha già fatta in passata e ci terrorizza sulle avversità che troveremo…arriviamo ad Aurisina ed il vento e la pioggia ci impediscono quasi di uscire dal bus…insieme a tanti altri ci rifugiamo in un bar e ci scaldiamo stando vicini…finalmente si parte e la tensione comincia a sciogliersi…passano i primi chilometri ed il freddo comincia a non sentirsi più …al quinto km lancio la vecchia felpa che avevo portato con me e che non avevo buttato prima nonostante le minacce di mia moglie…la pioggia diminuisce, il vento è sopportabile e le gambe cominciano ad andare…senza accorgermene sono già al decimo km ….il vento aumenta ma non quanto la voglia di arrivare….si arriva all’ingresso di Trieste ed il vento diventa quasi insopportabile perché la strada è completamente esposta….ma mancano circa 4/5 km all’arrivo e ci vuole ancora un piccolo sforzo…arrivo all’ultimo chilometro con il vento a favore e – dopo essermi emozionato alla vista dei miei due piccoli monelli che urlano “vai Papo” – anche questa volta inizio a pensare a quale sarà la prossima….a proposito..se ci siete ci vediamo il 20 ottobre ad Amsterdam!